Ardara-Nostra Ssignora Del Regno

La basilica di Santa Maria del Regno fu eretta all'inizio del 1100 e terminata intorno al 1107 (come testimonia l'epigrafe di consacrazione ora collocato nel lato destro dell'altare) per ordine dei giudici di Torres in stile romanico-pisano con influssi lombardi. In questa chiesa si sposarono Enzo (il figlio naturale di Federico II) e Adelasia, erede dei Giudicati di Torres. Questa chiesa rappresentava uno spazio privilegiato dai sovrani del regno di Torres, i quali prestavano giuramento al suo altare, quando venivano insigniti della carica. La basilica interamente costruita in trachite nera "ferrigna" detta per questo Duomo Nero di Ardara, ed una delle poche chiese romaniche in Sardegna che rimasta integra, senza aver subito evidenti modifiche. La facciata orientata a sud in modo da essere illuminata dal sole perché se così non fosse resterebbe scura a causa della particolare pietra utilizzata. L'edificio misura m.29X10 e alto m.16, ha pianta a tre navate ed caratterizzata dall'assenza di decorazioni oltre che dall'imponenza, tutti caratteri tipici del primo Romanico in Sardegna. Nella facciata, divisa in cinque specchi da sottili lesene, si aprono il portale con arco a sesto rialzato, e una bifora, il campanile, a pianta quadrata, incompleto a causa di crolli e venne costruito dopo che la chiesa fu ultimata. Le decorazioni sono simili a quelle della facciata della chiesa, e non presenta aperture, ma nella parte alta crollata aveva sicuramente finestre circolari e bifore. In seguito sulla sommità venne costruito un campanile a vela. Gli archetti decorativi della facciata proseguono anche lungo i muri laterali e nell'abside.

L'interno, a tre navate, di cui quelle laterali presentano copertura a crociera, mentre quella centrale, absidata, coperta a tavolato ligneo e sostenuto da sette colonne per parte con capitelli dorici, corinzi e ionici; In origine le pareti erano tutte affrescate, infatti si può ancora vedere qualche traccia al lato della porta principale. Sul fondo della chiesa ha trovato posto (1997), dopo un pluridecennale restauro, la stupenda ancona dipinta nel XVI secolo da due artisti, forse il maiorchino Martin Torner e il sardo Giovanni Muru, autore della predella centrale firmata e datata 1515; notevole anche la statua di Santa Maria, nella nicchia centrale dellancona, di artista sardo di gusto spagnolo. Gli affreschi secenteschi che ornano le colonne sono stati ricollocati su appositi supporti dopo il restauro, per preservarli da ulteriori danni a causa dell'umidità. Rappresentano 14 Santi e Dottori della Chiesa, a grandezza quasi naturale.

Nell'abside si trova il Retablo Maggiore della chiesa (alto dieci metri) dipinto da tre pittori operanti in una bottega di tradizione iberica. interamente dipinto a tempera su tavola e suddiviso in ventinove scomparti inquadrati da ricche cornici in stila gotico fiorito ch rappresentano la vita di Gesù, della Madonna e di alcuni Santi. Negli anni settanta il retablo stato sottoposto a diversi e accurati interventi di restauro, che lo hanno restituito al suo antico splendore.

Monica Marche

home torna all'inizio particolari